Il “Manifesto della nuova politica”

MANIFESTO DELLA NUOVA POLITICA

Nuova Cultura della Qualità e della Responsabilità Sociale,

DI CUI LA TRASPARENZA E’ VALORE UNIVERSALE

IMPRESCINDIBILE E ASSOLUTO.

LA POLITICA DI RETE E DI LABORATORI.

Situazione di Partenza

Viviamo in Italia che è un paese caricato da un debito esponenziale, molte

volte il Pil, che si scarica sulle nostre spalle di cittadini, su quelle dei nostri

figli e presumibilmente, se non s’inverte la tendenza, su quelle dei nostri

nipoti.

Viviamo in EUROPA la quale ci ha preservato in parte da guerre globali

(stermini locali si sono comunque avuti nella ex Jugoslavia, si hanno

nell’Ucraina), i cui apparati politici ed economici tutelano specifiche classi

sociali a danno dei cittadini; con la BUROCRAZIA mascherano la loro

condotta delinquenziale basata su banche che hanno ARTIFICIOSAMENTE

ingigantito la sfera speculativa (in particolare coi derivati).

La natura del debito ITALIANO e’ direttamente collegata ALLA GESTIONE

POLITICA DELLO STATO DAL DOPOGUERRA AD OGGI, quella EUROPEA e

mondiale all’espansione speculativa della finanza a danno dell’economia

reale.

Organismi e organizzazioni politiche attuali

In tale quadro le Organizzazioni Politiche ( Partiti e Movimenti) e i Politici

eletti in Italia ed in Europa percepiscono somme spropositate che sono rette

sul debito esponenziale, e in quanto tale tutto quanto percepiscono, sia in

fatto di denari che d’accessi gratuiti a pluralità di servizi e prodotti, si

configura come furto ai danni dei cittadini e delle generazioni future.

Oltre quanto sopra, nell’ansia di sempre maggiore possesso, permanendo

nei posti di potere e d’influenza, organizzazioni e cittadini politici in gran

numero tessono trame e relazioni atte a procurare per se e per i loro favoriti

zone d’ulteriore privilegio, sia di denari che di mezzi.

I movimenti che sostengono la lotta contro i privilegi della Politica hanno

favorito il turn over di cittadini eletti sulla base di quattro presupposti:

1-restituire allo stato il finanziamento generale al partito (movimento);

2-impegnare i singoli eletti ad essere incensurati;

3-ricoprire MASSIMO 2 turni elettivi;

4-distrarre una parte del loro stipendio a favore di un fondo solidale.

Organismi e organizzazioni politiche da formare.

Tali presupposti, se vogliono effettivamente riformare la politica e il modo di

fare politica, hanno da compiere un percorso di deciso miglioramento

qualitativo.

Dobbiamo essere coscienti che siamo transitati ormai da tempo nell’epoca

delle reti: non solo internet, ma miriadi d’altre reti nel mondo si vanno

configurando ed espandendosi in ogni ambito della vita civile.

Organismi e organizzazioni politiche devono contribuire a promuovere la

composizione di questa maglia a tutti i livelli della vita sociale: si

organizzeranno così al loro interno in gruppi interconnessi che chiamiamo

“Laboratori”.

Saranno i Laboratori, uno o più associati, ad indicare il candidato nella

consultazione elettorale considerando i seguenti punti.

1) Poiché lo stato Italiano e l’Europa permangono governati da interessi

discriminati e parziali, nell’attesa di disporre di una nuova legge che riforma

radicalmente la politica e il modo di fare politica, il movimento rivoluzionario

non deve restituire il finanziamento pubblico ( salvo il caso non venga

abolito per tutte le forze politiche) ma assumersi la responsabilità di

impiegarlo a favore delle cittadinanze, restituendolo alle necessità

territoriali, facendolo fruttare su linee d’economia eco-compatibile.

In pratica, si deve cominciare a fare concretamente quanto lo stato non fa,

sostituendolo.

2) I singoli eletti devono essere incensurati, ma insieme devono essere

espressione di un gruppo di lavoro, il laboratorio, e in quanto tali devono

essere uno dei membri di tale gruppo. Quivi si condividono le responsabilità

del ruolo e si turna ogni sei mesi nella funzione di coordinatore. Nel caso di

elezione il voto percepito del singolo appartiene al gruppo di lavoro che è

cementato da un apposito giuramento.

3) Essendo che il turno elettivo è di un gruppo e non di un singolo, e questo

gruppo è interconnesso in rete con gli altri gruppi, dopo un mandato, il

gruppo precedentemente eletto si ritira sostituito da altro mai eletto prima:

quindi un solo turno per ciascun gruppo.

4) Lo stipendio percepito dal singolo eletto non è suo ma del gruppo, il quale

gruppo lo utilizza assegnando una quota di sussistenza pro componente

secondo un tariffario europeo, mentre la serie di privilegi attualmente

attribuita, va restituita al mittente, salvo i contributi di trasferta che vanno

monetizzati e gestiti con l’economia di gruppo.

I bilanci dei singoli gruppi-laboratorio sono pubblici, resi in forma intelligibile

e commentata.

Roma li 23 gennaio 2017